Gastronomia

Ultima modifica 2 aprile 2023

Per quanto riguarda le specialità culinarie, esse sono legate alle feste di Pasqua e di Natale. A Pasqua non c’è casa (ma anche ristorante) in cui non si prepari la froscia, una pietanza a base di uova, vera e propria bomba proteica che si può cuocere in forno o in padella, aggiungendo pane e formaggio grattugiato, ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e l’indispensabile melissa, un’erba aromatica molto simile alla menta. Lu cannaleri un uovo sodo e, qui a Caltabellotta, colorato, imbrigliato dentro una pasta dolce, anch’essa a base di uovo e a forma di pesce o di colomba o di paniere. Dicembre è il mese dei cuddureddi dolci ripieni di confettura di fichi, che spesso costituiscono il bottino della strina (la strenna), il dono che per San Silvestro i bambini pretendono girando di casa in casa armati di campanelle e saccocce, canterellando allegramente un vecchio ritornello: «La strina, la strina, la bona matina e lu surci ntà la pignata chi si mancia la carni salata!».


L'OLIO D'OLIVA
L'olio di oliva di Caltabellotta è famoso fin da tempi remoti per le sue peculiari caratteristiche organolettiche e per la sua particolare bontà, che si devono alla varietà della coltivazione, alla posizione geografica del territorio olivetato ed al clima. Viene spremuto da una particolare varietà di oliva autoctona, la Buscionetta, appartenente alla coltivazione Biancolilla (per questo detta Biancolilla di Caltabellotta); ha un vigore contenuto e la chioma espansa, la varietà parzialmente autocompatibile; produce ad anni alterni frutti la cui resa in olio è del 16-23%. La qualità dell'olio è buona, la conservabilità ottima; buona è la resistenza alle principali malattie. La plasticità di adattamento è notevole.

La coltivazione della “Biancolilla” e della “Nocellara del Belice” è la parte preponderante della produzione. Queste specie d’olivo danno risalto al colore, al bouquet ed alle sostanze anti - ossidanti facendo del prodotto uno tra i migliori a livello mondiale. La coltivazione è effettuata, per lo più, biologicamente e la raccolta si effettua manualmente, nel periodo che va dalla metà di settembre fino a novembre inoltrato. Grande importanza, nella pubblicizzazione del prodotto, hanno rivestito le aziende locali ed il nascere di stand di degustazione dove si può avere l’opportunità di conoscere altri prodotti locali. La frantumazione delle olive, un tempo era fatta per mezzo di macine di pietra, mentre oggi è fatta meccanicamente, ma ciò non influisce sulla qualità del prodotto, anzi, ne facilita la fermentazione e ne diminuisce il deposito dei residui della lavorazione. L’imbottigliamento è effettuato meccanicamente ed in quantità limitata per la poca divulgazione del prodotto a livello nazionale ed internazionale.


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